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Il Gaia lo fermò: “Prima i denari, poi la firma!”. Parlò concitatamente col rappresentante di Westermann il quale subito trasse dalla sua capace tasca di petto il portafogli, e vi ficcò il naso per trarne un foglietto di carta che aveva la forma di un assegno bancario. Lo diede al Gaia ch'ebbe il torto di guardare in faccia porgendoglielo. Bisogna evitare dall'associarsi quando si è in due minacciati dall'esser afferrati da un assalto d'ilarità. Le due debolezze si sommano e lo spasimo del riso trionfa. Poi la rigidezza era una buona politica, mentre il Gaia, imbaldanzito dalla padronanza di sè di cui fino ad allora aveva dato prova, s'era creduto capace anche di un'altra finzione, quella dell'ira che dimostrò parlando al tedesco del necessario, immediato pagamento. L'organismo umano è capace di tutte le finzioni, ma non di più d'una alla volta. L'indebolimento che gliene derivò fu tale ch'egli dovette abbandonarsi tutto ad uno scoppio di riso che quasi lo ribaltò dalla sedia, e, subito, per contagio, il rappresentante di Westermann si mise a dibattersi nella pelliccia. Ridevano e si urlavano nello stesso tempo delle insolenze in tedesco. Mario guardava, invano cercando di sorridere per accompagnarsi a loro. Poi si sentì offeso che un affare simile fosse trattato in tale guisa. La nobiltà del vino e del libro era profanata da cotesti affaristi. Finalmente il Gaia potè riaversi e correre ai ripari. Trasse dal portafogli del tedesco un'altra carta, simile invero a quell'assegno, e balbettò, sempre interrotto dal riso, che ora gli giovava dandogli il tempo di escogitare una trovata che lo spiegasse, che il tedesco per poco non gli aveva dato, invece dell'assegno, quel cedolino, proveniente dal luogo menzionato la sera prima, e dove quel maiale si recava tutti i giorni. Eppure cedolini simili in quei luoghi non si trovano. Ma il Gaia aveva detto la prima parola che gli era venuta alle labbra, e con sua grande sorpresa, al Samigli essa bastò: "La punizione della castità" pensò poi il Gaia. Mario si accontentò solo perchè era ansioso di veder ritornare la serietà a quel tavolo, e anche di dimenticare l'increscioso incidente. L'abitudine del letterato di cancellare una frase di cui si è pentito, lo induce ad accettare con facilità tali cancellazioni fatte da altri. Racconta la realtà, lui, ma sa eliminare tutto quello che alla sua realtà non si conformi. Anche qui egli eliminò. Finse, per cortesia, di guardare il cedolino che il Gaia sempre ancora teneva in alto. Così si guarda uno sconosciuto che, per caso, su un marciapiede, ci impedì per un istante di procedere. Fu così che Mario firmò le due copie del contratto. Egli, alcuni giorni dopo, doveva riaverne una munita della firma dell'editore. Intanto però gli consegnavano l'assegno ch'equivaleva ai denari (come il Gaia spiegò): una tratta a vista della ditta Westermann all'ordine di Mario su una Banca di Vienna.

 



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Gaia lo detuvo: "Primero el dinero, después la firma!" Dijo algo excitado al representante de Westermann, que en seguida sacó de su bolsillo grande su cartera y metió dentro su nariz para tirar fuera un papel que tenía la forma de una letra de cambio. Lo dió a Gaia que cometió el error de mirarle en la cara cuando se lo daba. Es necesario evitar de ponerse en contacto cuando ambos corren el riesgo de ser arrebatado por ataque de hilaridad. Las dos debilidades se suman y el spasmo de la risa triunfa. Gaia, por el dominio de sí mismo que había logrado hasta este momento, se había vuelto travieso, se créia capaz de fingir otra cosa, la de la rabia que había demostrado cuando dijo al almán que era necesario pagar imediatamente. El organismo humano es capaz de fingir cualquier cosa, pero no de varias cosas a la vez. Tan débilitado fue por esto que no podía resistir a un estallo de risa que casí le había derrumbado de la silla y poco después, por contagio,el respresentante di Westermann comenzó también a temblar en su abrigo. Reían y gritaron al mismo tiempo insolencias en alemán. Mario miraba, trato en vano de sonreír también, para acompañarlos. Después se sintió ofendido que un negocio así fuera tratado de esta manera. La nobleza del vino y del libro fue profanado por este comportamiento. Al fin Gaia se recuperó y se puso a reparar esto. Tiró fuera de la cartera del Gaia otro billete, semejante a la letra de cambio y balbució, siempre interrumpido de la risa, que ahora disfrutaba, porque le daba el tiempo de inventar un descubrimiento que lo spiegara, que el alemán casi se lo habría dado en vez de la letra de cambio, este billete, que provenía del lugar mencionada la noche anterior y a donde el puerco se fue todos los días. Sin embargo billetes de este tipo no había en lugares semejantes, pero Gaia había dicho la primera palabra que se le había ocurrido y por su gran sorpresa Samigli se quedó contento con esto: "El castigo por la castitad", pensó Gaia. Mario se contentó porque quería que la seriedad volviera a la mesa y también para olvidar este acontecimiento lamentable. La costumbre del literato de borrar una frase de la cual se arrepentió lo indujo a aceptar facilmente las anulaciones de otros. Él cuenta la realidad, pero sabe eliminar todo aquello que no sea conforme a su realidad. Eliminó también aquí. Fingió por cortesía de mirar el billete que Gaia tenía en la mano. De esta manera se mira un desconocido que se encuentra por acasualidad en la acera y que nos impidepor un momento a seguir adelante. De esta manera Mario firmó la dos copias del contrato. Él debió de recibir un par de días más tarde una con la firma de la editorial. Entretanto le dieron la letra de cambio que valía tanto como dinero (así lo spiego el Gaia): Una letra a cambio a vista de la Westermann al órden de Mario en un banca a Viena.






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